Il codice di deontologia medica è un corpus di regole di autodisciplina predeterminate dalla professione e vincolanti per gli iscritti all'ordine, che a quelle norme devono quindi adeguare la loro condotta professionale.

Il termine “deontologia”, coniato da J.Bentham nel 1834, deriva dal greco “to deon”, ciò che deve essere e che si deve fare, e “logos”, discorso, parola, scienza. Il Codice deontologico ha carattere extra-giuridico, impegnando i medici al suo rispetto mediante un giuramento contestuale all’iscrizione all’ordine.

Il giuramento professionale riprende, aggiornandolo, il celebre giuramento di Ippocrate risalente al V secolo a.C., evidenziandone alcuni principi etici e regole deontologiche fondamentali, circa alcuni impegni che il medico assume, quali in particolare: di esercitare la professione in libertà ed indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo ed il sollievo dalla sofferenza, cui ispirare con responsabilità ed impegno scientifico, culturale sociale, ogni atto professionale; di non compiere atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenersi ai principi etici della solidarietà umana; di prestare l’opera con diligenza, perizia e prudenza; di rispettare e facilitare il diritto del malato alla libera scelta del suo medico; di astenersi dall’“accanimento” diagnostico e terapeutico.

La storia del Codice deontologico inizia nel 1912, anno in cui l’Ordine dei medici di Torino procede alla pubblicazione dello stesso, che viene aggiornato e revisionato nel 1948; la FNOM, attraverso la pubblicazione in vari numeri di “Federazione medica”, porta a conoscenza di tutti i medici il Codice deontologico dell’Ordine torinese, ponendolo alla base di un referendum tra i medici italiani in vista della stesura di un Codice nazionale.

Noto come Codice Frugoni, il testo del Codice di deontologia medica viene perfezionato e pubblicato nel 1954. Aggiornato diverse volte, viene approvato dal Consiglio nazionale nel 1978. Ben 11 anni dopo vede la luce il nuovo Codice e, contestualmente, il Consiglio nazionale delibera di trasformare la Commissione di studio in Commissione permanente al fine di studiare eventuali modifiche necessarie nel corso del tempo.

Nel giugno 1995 c’è il nuovo Codice, che negli anni successivi, a seguito della rapida evoluzione del costume e delle conoscenze scientifiche, viene nuovamente aggiornato: nuove edizioni si hanno negli anni successivi fino all’ultima edizione del 2014.

Composto da 79 articoli, il Codice offre innovative risposte deontologiche a temi di grande attualità e di forte impatto sociale, incidendo non solo sull’attività professionale del medico ma anche su tutta la sfera comportamentale nella vita quotidiana.

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